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Discorso dell’On.le Nicola CasentinoSottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze

Signor Presidente del Consiglio dei Governatori,
Signor Presidente dell'IFAD,
Signori Governatori,
Signori Delegati,

È un onore e un piacere per me rivolgere a voi tutti il saluto del Governo Italiano.

Esprimo inoltre il più cordiale benvenuto al Governo della Repubblica delle Isole Marshall, quale nuovo membro dell'IFAD.

La riunione del Consiglio dei Governatori di quest'anno ha in agenda due punti cruciali per il futuro dell'IFAD: la decisione sulla ricostituzione delle risorse finanziarie e l'elezione del suo nuovo Presidente. La rilevanza di questi due temi e delle decisioni che essi comportano non si esaurisce entro i limiti della organizzazione interna dell'istituzione.

La congiuntura economica internazionale e le drammatiche conseguenze della crisi alimentare sulle popolazioni dei paesi più poveri del mondo, necessitano di istituzioni forti e finanziariamente solide per contribuire alla soluzione delle sfide globali che la comunità internazionale si trova a fronteggiare.

All'interno di queste sfide, la sicurezza alimentare, il diritto al cibo e la promozione degli investimenti in agricoltura rappresentano snodi strategici per garantire che il processo di sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi del Millennio non siano compromessi.

La scorsa settimana la Banca Mondiale ha pubblicato nuove stime sull'impatto della crisi economica internazionale sulla povertà nei paesi in via di sviluppo: ai circa 150 milioni di persone già ridotte in povertà dall'aumento dei prezzi del petrolio e del cibo durante il 2008, se ne aggiungeranno circa altri 100 milioni nell'anno in corso. Un miliardo sono le persone che soffrono di malnutrizione.

Nelle attuali circostanze, occorre rafforzare sia la solidarietà nei confronti dei più poveri prevedendo adeguate risorse finanziarie per contrastare gli effetti della crisi alimentare, sia la volontà di considerare queste risorse un "bene globale".

Le risorse purtroppo sono sempre insufficienti rispetto agli obiettivi, soprattutto se si tratta di obiettivi ambiziosi ed importanti come quelli che oggi noi tutti dobbiamo perseguire.

Nelle attuali circostanze, il problema della scarsità delle risorse è ancora più evidente a causa delle pressioni sui bilanci pubblici derivanti dalla necessità di far fronte alla crisi economica e finanziaria. Per tale motivo è importante considerare anche forme di intervento maggiormente innovative per il finanziamento dello sviluppo.

Vorrei richiamare la vostra attenzione su alcune iniziative nel settore della sanità promosse dall'Italia assieme ad altri partner che sono qui con noi e che si basano su una proficua collaborazione tra settore pubblico e settore privato.

L'obiettivo è estendere questa forma di collaborazione anche a settori diversi da quello della sanità. Basti pensare all'importanza del trasferimento di tecnologia nel settore ambientale che può contribuire sia alla conservazione delle risorse naturali, come l'acqua, sia alla lotta contro i cambiamenti climatici. Si tratta di due aspetti che incidono in maniera fondamentale sulla produzione del settore agricolo.

In periodi difficili come quello attuale è inoltre necessario contrastare il senso di diffidenza che potrebbe sorgere nei confronti delle politiche di sviluppo.

Ciò accade perché può essere dominante la percezione che l'aiuto pubblico allo sviluppo per i più bisognosi non sempre è associato ai beneficiari finali. È necessario quindi aumentare il grado di coinvolgimento dei cittadini in queste iniziative e assicurare che le risorse per l'aiuto allo sviluppo siano imperniate su un sistema basato sulla trasparenza, sulla attenta rendicontazione e sulla capillare misurazione dei risultati.

È indubbio che il tema della sicurezza alimentare è tra quelli per i quali la sensibilità dei cittadini è più elevata. Ne abbiamo avuto conferma lo scorso anno al culmine della crisi alimentare.

Il dovere della solidarietà verso i più poveri deve crescere nei periodi più difficili e noi siamo qui oggi a ribadire il nostro impegno e rimarcare le nostre responsabilità.

La sicurezza alimentare deve essere assicurata con misure che possano garantire l'eliminazione della malnutrizione. Per questo obiettivo è necessario aumentare la produttività del settore agricolo in modo che l'offerta tenga il passo della domanda.

Sarebbe un errore sottovalutare gli effetti della scarsità del cibo.

Come ricordato recentemente dal Ministro Tremonti, il cibo non è una merce qualsiasi che può essere lasciata al mercato nella totale assenza di regole.

Occorre considerare che le conseguenze politiche e sociali della crisi alimentare possono manifestarsi drammaticamente anche con conflitti e migrazioni di massa.

Vi è pertanto il dovere di adottare le misure necessarie affinché tutto ciò non diventi una ragione di maggiore separazione sociale tra ricchi e poveri. È quindi motivo di soddisfazione poter confermare l'impegno del Governo Italiano a favore delle iniziative intraprese dalla comunità internazionale.

Nell'assumere la Presidenza del G8 per l'anno in corso, l'Italia intende svolgere un ruolo importante a sostegno dell'azione delle Nazioni Unite e delle Istituzioni finanziarie internazionali per garantire in modo duraturo la sicurezza alimentare mediante un approccio di lungo periodo.

Ciò è anche testimoniato dal particolare riguardo che il Ministro Tremonti ha voluto dedicare a tale tema nella recente riunione dei Ministri finanziari G7. L'invito rivolto dal Ministro al Presidente dell'IFAD Båge e agli altri vertici delle Istituzioni internazionali per discutere il tema della sicurezza alimentare conferma l'impegno italiano. I risultati della riunione hanno evidenziato la necessità di porre la politica agricola al centro dell'agenda politica dei governi e delle organizzazioni internazionali.

Ciò è necessario considerato che il mondo avrà bisogno nel 2050 del doppio del cibo disponibile oggi.

Questa domanda che non potrà essere soddisfatta con l'estensione delle aree agricole, richiede che la produttività della terra cresca dall'attuale 1-2 per cento al 3-5 per cento all'anno.

Le agenzie delle Nazioni Unite che hanno sede a Roma stanno rispondendo alla crisi sia con aiuti di emergenza, sia con misure strutturali. Il Programma Alimentare Mondiale ha notevolmente aumentato il volume dei suoi interventi dimostrando flessibilità nell'adeguarsi alle nuove sfide. La FAO sta portando avanti un radicale processo di riforma, specialmente nella governance che le consentirà di migliorare l'efficacia dell'assistenza. L'IFAD ha potuto affrontare le nuove sfide con una nuova organizzazione realizzata mediante l'attuazione di un piano d'azione che si è rivelato efficace e tempestivo.

I progressi finora realizzati dalle tre istituzioni sono incoraggianti. Il Governo italiano è pertanto lieto di aver contribuito al potenziamento delle istituzioni dell'ONU sia sostenendo i processi di riforma, sia erogando contributi finanziari importanti, come in occasione della ricostituzione delle risorse dell'IFAD conclusa lo scorso dicembre alla quale l'Italia si è impegnata a contribuire con 80milioni di dollari USA per il triennio 2010-2012.

Il Governo italiano ha anche messo a disposizione la nuova sede dell'IFAD di Via Paolo di Dono, che è già operativa ed è stata ufficialmente inaugurata ieri.

Si deve esprimere soddisfazione sul modo in cui i Paesi membri dell'IFAD hanno risposto alle proposte di ricostituzione delle risorse finanziarie dell'istituzione e sull'obiettivo di 1,2 miliardi di dollari di contributi. Il nuovo impegno finanziario testimonia il riconoscimento della validità delle strategie e dei criteri di gestione dell'IFAD, ma allo stesso tempo richiede al Management un maggiore sforzo per adeguare le capacità dell'istituzione nella gestione di un volume di risorse più elevato.

Signor Presidente, desidero concludere confermando il pieno sostegno dell'Italia all'IFAD per la crescente importanza del suo mandato, per le riforme attuate e per la capacità di rispondere efficacemente alle nuove sfide poste dall'attuale crisi.

Al Presidente Båge, che sta concludendo il suo mandato, desidero esprimere la profonda gratitudine del Governo Italiano per i risultati raggiunti e per la capacità che ha dimostrato alla guida di questa istituzione in un periodo così complesso. Auguro al Presidente Båge i migliori successi per il futuro e a tutti i partecipanti un proficuo proseguimento dei lavori.

Rome, 18 February 2009